Come ogni favola che si rispetti questa parte non può iniziare in altro modo che con un: C’era una volta…

Sarà, forse è vero che noi fotografi abbiamo un amore incondizionato e nostalgico per certe cose, fra cui la stampa. E non importa che siano foto per noi o per altri ma la amiamo come una qualsiasi parte del nostro lavoro. 

Quella magia che c’era nel rovesciare il foglio nello sviluppo e veder comparire la foto piano piano sotto la luce rossa, l’attesa per il bagno di arresto e fissaggio, il cullare le bacinelle per poi finalmente accendere la luce e vedere se c’è bisogno di un’altra stampa perché magari qualcosa è andato storto, non si è persa negli anni. La stessa attenzione per quei momenti, la stessa cura, viene messa ancora oggi anche se il procedimento è cambiato e avviene in maniera diversa. 

Penserete: – Bello…  ma noi vi diciamo che non è finita qui. Non è solo questo che sta dietro alla stampa di un album. Basti pensare solo a quanta scelta ci sia al giorno d’oggi, alla mano d’opera che che c’è dietro ad ogni pagina, a quanti tipologie di carta su cui stampare le vostre foto ci siano e di quanto siano diverse al tocco l’una dall’altra. Magari vi possono sembrare solo dei dettagli ma quando sarà il momento, toccandolo con mano, sentirete voi stessi la differenza. È un po’ come la scelta del vostro abito, ne vedete tanti, ma poi sentite che è quello che fa apposta per voi. 

Non c’è cosa migliore per una foto che essere stampata. Non è più solo un file, una sequenza di dati e numeri, è qualcosa di reale, di tangibile. È quel qualcosa in più che uno schermo di un computer o di un televisore non vi può dare. È la memoria di quel giorno toccata con mano, che rimane negli anni, e dove una foto esprime il suo vero potenziale
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